L’anosmia è la perdita totale dell’olfatto, una condizione che può derivare da varie cause, tra cui infezioni virali, traumi cranici, malattie neurologiche o esposizione a sostanze tossiche. Questa condizione ha un impatto significativo sulla qualità della vita, poiché compromette la capacità di percepire odori pericolosi (come gas o cibi avariati) e riduce anche il piacere legato al senso del gusto.
Cause e Diagnosi dell’Anosmia
Le principali cause dell’anosmia includono:
Infezioni delle vie respiratorie superiori (es. COVID-19, influenza)
Traumi cranici
Malattie neurodegenerative (es. Parkinson, Alzheimer)
Poliposi nasale e sinusite cronica
Esposizione a sostanze tossiche
La diagnosi dell’anosmia viene effettuata tramite esami specialistici come il test olfattometrico, la risonanza magnetica o la TAC, per escludere eventuali patologie sottostanti.
Anosmia e Riconoscimento dell’Invalidità Civile
In Italia, l’anosmia può essere riconosciuta come invalidità civile se compromette in modo significativo la vita quotidiana e lavorativa del paziente. Tuttavia, la percentuale di invalidità riconosciuta varia in base alla gravità della condizione e alla presenza di altre patologie associate.
Secondo le tabelle ministeriali di riferimento, la sola anosmia viene generalmente valutata con una percentuale di invalidità compresa tra il 10% e il 20%. Tuttavia, se associata ad altre problematiche sensoriali o neurologiche, la percentuale può aumentare.
L’anosmia, pur non essendo sempre considerata altamente invalidante, può avere un impatto notevole sulla sicurezza e sulla qualità della vita del paziente. Chi ne è affetto e ritiene di aver diritto a un riconoscimento di invalidità può rivolgersi alle autorità competenti per una valutazione specifica del proprio caso.

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