La cirrosi epatica è una condizione patologica cronica del fegato che comporta la progressiva sostituzione del tessuto epatico sano con tessuto fibroso. Questo processo porta a una riduzione della funzionalità epatica, con conseguenti gravi implicazioni per la salute generale del paziente. Quando la cirrosi epatica è complicata da un disturbo della personalità, noto come encefalopatia epatica intermittente, la condizione diventa particolarmente complessa. In tale scenario, l’individuo non solo affronta una grave compromissione delle funzioni epatiche, ma sviluppa anche manifestazioni neurologiche che compromettono ulteriormente la qualità della vita.

Nel contesto dell’invalidità civile, è fondamentale una corretta valutazione del danno subito dal paziente per determinare la percentuale di invalidità civile a cui ha diritto. In questo articolo, esploreremo la correlazione tra la cirrosi epatica con encefalopatia epatica intermittente e la valutazione dell’invalidità civile, focalizzandoci sulla possibilità di ottenere una valutazione del 95% di invalidità civile fisso.

Cos’è la Cirrosi Epatica?

La cirrosi epatica è una patologia cronica che comporta il danno progressivo al fegato a causa di cause come l’abuso di alcol, l’epatite virale (B e C), l’obesità, e malattie autoimmuni. Con il tempo, la cirrosi porta alla perdita delle funzioni epatiche, tra cui la produzione di proteine fondamentali, la regolazione della coagulazione sanguigna, e l’eliminazione delle tossine dal corpo. Quando la funzione epatica è compromessa, si verificano manifestazioni cliniche gravi, che possono portare a insufficienza epatica.

Encefalopatia Epatica Intermittente: Cos’è?

L’encefalopatia epatica è una complicanza neurologica che può insorgere nei pazienti affetti da cirrosi. Essa si manifesta con alterazioni del comportamento, della personalità e delle funzioni cognitive, dovute all’accumulo di tossine nel sangue che non vengono più rimosse dal fegato danneggiato.

Nel caso specifico dell’encefalopatia epatica intermittente, i disturbi cognitivi e comportamentali non sono permanenti, ma si verificano a fasi, alternando periodi di apparente normalità a episodi di confusione mentale, irritabilità, disorientamento e, nei casi gravi, coma. I sintomi tipici di questa condizione includono:

  • Alterazioni del comportamento: l’individuo può diventare irritabile, avere sbalzi d’umore o manifestare comportamenti aggressivi.

  • Disturbi cognitivi: difficoltà di concentrazione, riduzione della memoria e della capacità di prendere decisioni.

  • Euforia o depressione: cambiamenti radicali nello stato d’animo.

  • Incapacità di svolgere attività quotidiane: difficoltà nell’eseguire compiti ordinari come lavorare, guidare o mantenere relazioni sociali.

Implicazioni dell’Encefalopatia Epatica Intermittente sulla Qualità della Vita

L’encefalopatia epatica intermittente ha un impatto devastante sulla vita quotidiana del paziente, compromettendo sia la salute fisica che mentale. I pazienti spesso non riescono a mantenere un normale stile di vita e sono costretti a dipendere da altre persone per le attività quotidiane, come l’assistenza domestica o l’accompagnamento in luoghi pubblici. Inoltre, i disturbi cognitivi e comportamentali rendono difficile mantenere un’occupazione stabile, portando a gravi conseguenze economiche e sociali.

La Valutazione dell’Invalidità Civile

Il sistema sanitario italiano prevede un’accurata valutazione dell’invalidità civile per chi soffre di patologie croniche invalidanti come la cirrosi epatica. Tale valutazione si fonda su una serie di criteri medici e psicologici volti a stabilire l’incidenza del disturbo sulla vita del paziente.

L’invalidità civile viene espressa in percentuale, dove il massimo valore riconoscibile è il 100%. Una valutazione del 95% di invalidità civile fisso indica una condizione particolarmente grave, dove il paziente è incapace di svolgere autonomamente le principali funzioni della vita quotidiana.

Nel caso di cirrosi epatica complicata da encefalopatia epatica intermittente, la percentuale di invalidità civile viene determinata considerando i seguenti fattori:

  1. Funzionalità epatica compromessa: la gravità della cirrosi e la sua evoluzione verso l’insufficienza epatica.

  2. Impatti neurologici: la frequenza e la gravità degli episodi di encefalopatia, che influiscono direttamente sulla capacità di pensare, prendere decisioni e interagire socialmente.

  3. Difficoltà a svolgere attività quotidiane: la difficoltà del paziente nell’eseguire attività che richiedono concentrazione, memoria e stabilità emotiva.

  4. Dipendenza da assistenza: la necessità di assistenza esterna per la cura personale, il supporto psicologico e la gestione quotidiana.

Un paziente con cirrosi e encefalopatia epatica intermittente che non è in grado di svolgere le attività di vita quotidiana e che presenta un alto grado di disabilità psico-fisica può essere riconosciuto come avente diritto a una valutazione del 95% di invalidità civile fisso.

La cirrosi epatica con encefalopatia epatica intermittente è una patologia complessa e debilitante che ha un impatto significativo sulla vita del paziente, non solo a livello fisico ma anche psicologico. La difficoltà di gestire sia la compromissione delle funzioni epatiche che i disturbi cognitivi e comportamentali può giustificare una valutazione di invalidità civile del 95% fisso, riconoscendo il grave danno alla qualità della vita del paziente.

La corretta valutazione dell’invalidità civile è un passo fondamentale per garantire al paziente l’accesso alle prestazioni assistenziali necessarie per vivere con maggiore dignità e supporto, nonché per affrontare le difficoltà quotidiane derivanti dalla malattia.

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