“Nella Regione sono istituiti organi di giustizia amministrativa di primo grado, secondo l’ordinamento stabilito da legge della Repubblica.
Possono istituirsi organi speciali di giustizia amministrativa di secondo grado presso le Regioni, secondo l’ordinamento stabilito da legge della Repubblica.
Restano salve le competenze del Consiglio di Stato.”

2. Cosa stabilisce l’articolo 125

L’articolo 125 riguarda la giustizia amministrativa nelle Regioni, cioè quella parte della giustizia che si occupa delle controversie tra cittadini e pubblica amministrazione (per esempio, ricorsi contro decisioni di enti pubblici, concorsi, espropri, appalti, licenze, ecc.).

In pratica, questo articolo:

  • garantisce la presenza, in ogni Regione, di organi di giustizia amministrativa di primo grado;

  • consente, se previsto dalla legge, la creazione di organi di secondo grado (cioè di appello);

  • riconosce che il Consiglio di Stato resta il massimo organo della giustizia amministrativa italiana.

3. Gli organi di giustizia amministrativa

Grazie all’articolo 125, in Italia sono stati istituiti i Tribunali Amministrativi Regionali (TAR).
I TAR sono i giudici amministrativi di primo grado presenti in ogni Regione.
A livello superiore, l’organo di secondo grado è il Consiglio di Stato, con sede a Roma, che decide sui ricorsi in appello contro le sentenze dei TAR.

In sintesi:

  • Primo grado: TAR (Tribunale Amministrativo Regionale);

  • Secondo grado: Consiglio di Stato.

4. Il ruolo dei TAR

I TAR hanno il compito di tutelare i cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Si può ricorrere al TAR, ad esempio, quando:

  • un concorso pubblico è ritenuto ingiusto;

  • un permesso edilizio viene negato senza motivo valido;

  • un bando o una gara pubblica è considerata irregolare;

  • un provvedimento amministrativo viola una legge o un diritto.

Il TAR può annullare, modificare o sospendere l’atto amministrativo impugnato.

5. La funzione dell’articolo 125

L’articolo 125 ha due funzioni fondamentali:

  1. Garantire la giustizia amministrativa su tutto il territorio nazionale, evitando che solo alcune zone abbiano accesso ai tribunali specializzati.

  2. Decentrare la giustizia amministrativa, portandola più vicino ai cittadini, grazie alla presenza dei TAR nelle Regioni.

In questo modo si evita che tutte le controversie debbano arrivare a Roma, come accadeva prima della Costituzione, quando il Consiglio di Stato era l’unico giudice amministrativo.

6. Il Consiglio di Stato

L’ultimo comma dell’articolo 125 afferma che “restano salve le competenze del Consiglio di Stato”.
Questo significa che il Consiglio di Stato:

  • è l’organo supremo della giustizia amministrativa;

  • decide sui ricorsi in appello contro le decisioni dei TAR;

  • svolge anche funzioni consultive per il Governo e le amministrazioni pubbliche.

7. Significato e importanza

L’articolo 125 rappresenta un passo fondamentale per la tutela dei cittadini nei confronti dello Stato e degli enti pubblici.
Grazie a esso:

  • la giustizia amministrativa è accessibile in ogni Regione;

  • i cittadini possono difendere i propri diritti contro decisioni ingiuste della Pubblica Amministrazione;

  • si realizza un equilibrio tra autonomia regionale e unità del sistema giudiziario.

8. Conclusione

In conclusione, l’articolo 125:

  • ha istituito i Tribunali Amministrativi Regionali (TAR);

  • ha mantenuto il Consiglio di Stato come giudice supremo in materia amministrativa;

  • ha reso la giustizia più vicina, rapida e accessibile ai cittadini.

Rappresenta dunque una tappa importante nel processo di decentramento e democratizzazione della giustizia italiana, garantendo che anche l’amministrazione pubblica rispetti la legge e i diritti delle persone.

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