“I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari.
Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.”
1. Introduzione
L’articolo 97 della Costituzione italiana rappresenta una delle norme fondamentali che disciplinano il funzionamento della Pubblica Amministrazione (PA). Esso enuncia principi cardine come il buon andamento, l’imparzialità e il principio del concorso pubblico, che garantiscono la legalità e l’efficienza dell’apparato amministrativo dello Stato.
2. Il principio del buon andamento
Il buon andamento impone che l’amministrazione pubblica operi con efficienza, efficacia ed economicità, perseguendo l’interesse generale nel modo migliore possibile.
Questo principio, di derivazione anche europea, richiede che le risorse pubbliche siano gestite in modo razionale, evitando sprechi e inefficienze.
È un criterio dinamico: cambia con il tempo, adattandosi ai mutamenti sociali, tecnologici e normativi.
3. Il principio di imparzialità
L’imparzialità implica che la Pubblica Amministrazione non deve favorire né discriminare alcun cittadino.
Ogni atto amministrativo deve essere ispirato esclusivamente all’interesse pubblico, evitando influenze politiche o personali.
Tale principio tutela i cittadini da arbitri e abusi, assicurando che ogni decisione sia motivata e trasparente.
4. L’accesso ai pubblici impieghi mediante concorso
Il concorso pubblico è lo strumento principale per garantire trasparenza e merito nell’accesso alla PA.
Attraverso procedure selettive pubbliche e imparziali, si assicura che i migliori candidati — in base a competenza e capacità — possano entrare nei ruoli dello Stato.
Le eccezioni (ad esempio per nomine politiche o contratti a tempo determinato) devono essere espressamente previste dalla legge e strettamente motivate.
5. Le sfere di competenza e responsabilità
Il secondo comma dell’articolo 97 stabilisce che ogni ufficio deve avere una chiara definizione di competenze, attribuzioni e responsabilità.
Questo principio serve a garantire la trasparenza amministrativa e a prevenire l’abuso di potere o la confusione di ruoli.
La responsabilità del funzionario è un elemento essenziale per assicurare la legalità e la correttezza dell’azione amministrativa.
6. Applicazioni pratiche e giurisprudenza
Nel corso degli anni, la Corte costituzionale ha più volte richiamato l’articolo 97 per giudicare la legittimità di leggi o atti amministrativi.
Tra le pronunce più significative:
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la sentenza n. 104/2007, che ha ribadito l’importanza del concorso pubblico come regola generale per l’assunzione;
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la sentenza n. 453/1990, che ha collegato il principio di buon andamento alla necessità di evitare sprechi di denaro pubblico;
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varie decisioni che hanno sottolineato il nesso tra imparzialità e trasparenza amministrativa (es. obblighi di motivazione e accesso agli atti).
L’articolo 97 rappresenta il cuore etico e funzionale della Pubblica Amministrazione italiana.
Esso garantisce che lo Stato operi al servizio dei cittadini, in modo efficiente, equo e trasparente.
In un contesto moderno, segnato da digitalizzazione e riforme amministrative, il rispetto di questi principi è ancora più cruciale per costruire una pubblica amministrazione credibile, meritocratica e al passo con i tempi
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