Disturbo da Uso di Alcol (AUD): DSM-5-TR e ICD-11, Intossicazione e Astinenza

Il disturbo da uso di alcol (Alcohol Use Disorder, AUD) è una condizione psicopatologica cronica caratterizzata da un uso problematico e compulsivo di bevande alcoliche, con significative ripercussioni sul funzionamento sociale, lavorativo e sulla salute fisica e mentale dell’individuo. Questo disturbo è riconosciuto e classificato sia nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5-TR) sia nell’International Classification of Diseases (ICD-11) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Classificazione secondo il DSM-5-TR

Nel DSM-5-TR, il Disturbo da Uso di Alcol è considerato un unico spettro di gravità, anziché distinzioni separate tra abuso e dipendenza (come avveniva nel DSM-IV). La diagnosi richiede la presenza di almeno due dei seguenti criteri entro un periodo di 12 mesi:

  1. Consumo più prolungato o in quantità maggiori rispetto all’intenzione iniziale.

  2. Desiderio persistente o tentativi falliti di ridurre il consumo.

  3. Tempo significativo dedicato all’ottenimento, all’uso o al recupero dall’uso di alcol.

  4. Craving o forte desiderio di assumere alcol.

  5. Fallimenti nel rispettare obblighi lavorativi, scolastici o familiari.

  6. Continuazione dell’uso nonostante problemi interpersonali o sociali.

  7. Riduzione di attività sociali, occupazionali o ricreative.

  8. Uso in situazioni pericolose (es. alla guida).

  9. Uso nonostante consapevolezza dei problemi fisici o psicologici causati.

  10. Tolleranza (necessità di maggiori quantità per ottenere l’effetto desiderato).

  11. Astinenza (sintomi fisiologici al cessare dell’uso).

La gravità viene classificata come:

  • Lieve: 2-3 criteri

  • Moderato: 4-5 criteri

  • Grave: 6 o più criteri

Classificazione secondo l’ICD-11

L’ICD-11 definisce il disturbo da uso di alcol come un pattern di comportamento caratterizzato da controllo compromesso sull’uso di alcol, priorità crescente attribuita all’uso rispetto ad altri interessi e obblighi, e persistenza nell’uso nonostante conseguenze negative.

Viene suddiviso in tre sottotipi principali:

  • Disturbo da uso dannoso di alcol (con effetti negativi già evidenti)

  • Sindrome da dipendenza da alcol

  • Episodio singolo di uso dannoso

Anche l’ICD-11 considera tolleranza, astinenza e persistenza nonostante i danni come criteri fondamentali per la diagnosi.

Conseguenze dell’Intossicazione da Alcol

L’intossicazione acuta da alcol si verifica quando vengono ingerite quantità significative in un breve periodo. I sintomi variano in base alla quantità di alcol nel sangue (BAC – blood alcohol concentration):

Sintomi lievi-moderati:

  • Euforia, disinibizione

  • Compromissione dell’equilibrio, della parola, della coordinazione

  • Diminuzione del giudizio critico

Sintomi gravi:

  • Sonnolenza, confusione, aggressività

  • Vomito, ipotermia

  • Rallentamento respiratorio

  • Coma etilico (BAC > 0,3%)

  • Morte, per arresto respiratorio o aspirazione del vomito

Conseguenze dell’Astinenza da Alcol

L’astinenza si manifesta quando una persona dipendente da alcol interrompe o riduce bruscamente il consumo. I sintomi compaiono entro 6–24 ore dall’ultima assunzione.

Sintomi lievi:

  • Ansia, irritabilità

  • Tremori

  • Insonnia

  • Nausea, sudorazione

Sintomi moderati-gravi:

  • Allucinazioni (soprattutto visive)

  • Convulsioni (entro 24–48 ore)

  • Tachicardia, ipertensione

Delirium Tremens (DT):

È la forma più grave dell’astinenza alcolica, potenzialmente letale, e insorge tra le 48 e le 96 ore dopo l’ultima assunzione.

  • Disorientamento grave

  • Allucinazioni vivide

  • Ipertermia, instabilità del sistema nervoso autonomo

  • Rischio elevato di morte se non trattato

Il Disturbo da Uso di Alcol rappresenta una sfida complessa per la salute pubblica, data la sua prevalenza e le gravi conseguenze associate all’intossicazione e all’astinenza. La diagnosi precoce e l’intervento terapeutico (medico, psicologico, farmacologico) sono essenziali per prevenire complicanze gravi e migliorare la qualità di vita dei pazienti. I criteri del DSM-5-TR e dell’ICD-11 offrono una guida clinica fondamentale per l’identificazione e la classificazione di questa patologia.

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