Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) è un disturbo del comportamento caratterizzato da atteggiamenti persistenti di opposizione, ostilità e sfida nei confronti delle figure autoritarie. Nell’ICD-11 (International Classification of Diseases, 11ª revisione), questo disturbo rientra nella categoria dei disturbi del comportamento e della regolazione emotiva nei bambini e negli adolescenti.

Caratteristiche principali

I bambini e gli adolescenti con DOP mostrano sintomi persistenti per almeno sei mesi, tra cui:

  • Rabbia e irritabilità: frequenti accessi di collera, reazioni esagerate a situazioni di frustrazione.

  • Comportamento oppositivo e provocatorio: rifiuto attivo di seguire regole, discussioni frequenti con adulti, resistenza alle richieste.

  • Vendicatività: atteggiamenti rancorosi, tendenza a vendicarsi o a provocare deliberatamente.

Il comportamento deve essere più grave rispetto a quello tipico per l’età del bambino e causare un significativo impatto sulla vita familiare, sociale o scolastica.

Criteri diagnostici secondo l’ICD-11

Secondo l’ICD-11, il Disturbo Oppositivo Provocatorio viene diagnosticato quando:

  1. Il comportamento oppositivo e provocatorio è frequente e persistente per almeno sei mesi.

  2. Si manifesta in più contesti, come casa, scuola o rapporti sociali.

  3. Provoca disagio significativo o compromissione nel funzionamento del bambino/adolescente.

  4. Non può essere spiegato meglio da altri disturbi, come il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) o il Disturbo della Condotta.

Cause e fattori di rischio

Le cause del DOP sono multifattoriali e possono includere:

  • Fattori genetici: predisposizione familiare ai disturbi del comportamento.

  • Disfunzioni neurologiche: alterazioni nella regolazione delle emozioni e del controllo degli impulsi.

  • Fattori ambientali: stile educativo troppo permissivo o troppo autoritario, esposizione a conflitti familiari, modelli comportamentali negativi.

Diagnosi differenziale

Il DOP deve essere distinto da:

  • Disturbo della Condotta: che include comportamenti antisociali più gravi come aggressioni e violazioni delle norme.

  • ADHD: dove la disattenzione e l’impulsività possono portare a comportamenti oppositivi, ma senza intenzionalità provocatoria.

  • Disturbi dell’umore e ansia: i sintomi di irritabilità possono essere presenti ma non sono il nucleo del disturbo.

Trattamento

Il trattamento del Disturbo Oppositivo Provocatorio si basa su un approccio multimodale, che include:

  • Terapia comportamentale: per insegnare strategie di regolazione emotiva e gestione della rabbia.

  • Psicoeducazione per i genitori: per migliorare la gestione dei comportamenti problematici attraverso tecniche educative efficaci.

  • Interventi scolastici: collaborazione con gli insegnanti per favorire strategie di gestione del comportamento in classe.

  • Farmacoterapia: indicata solo in presenza di comorbilità, come ADHD o disturbi dell’umore.

Il Disturbo Oppositivo Provocatorio è una condizione che può influenzare significativamente lo sviluppo sociale e scolastico del bambino. Un’identificazione precoce e un intervento tempestivo possono migliorare le capacità di gestione del comportamento, riducendo il rischio di evoluzione verso disturbi più gravi.

Se un bambino mostra segni di opposizione persistente e difficoltà nella gestione della rabbia, è fondamentale consultare uno specialista per un’adeguata valutazione e trattamento.

 

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