1. Introduzione
L’articolo 112 della Costituzione della Repubblica Italiana sancisce uno dei principi cardine del nostro sistema giudiziario: l’obbligatorietà dell’azione penale.
Questo principio è fondamentale per garantire l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e per impedire che l’esercizio della giustizia dipenda da valutazioni arbitrarie o da influenze esterne.
2. Testo dell’Articolo 112
Articolo 112 – Obbligatorietà dell’azione penale
“Il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale.”
3. Significato del Principio
L’articolo 112 stabilisce che, quando un reato è noto al pubblico ministero, egli deve procedere all’azione penale, cioè avviare il processo penale contro chi è ritenuto responsabile.
Non si tratta quindi di una facoltà, ma di un dovere: il pubblico ministero non può scegliere se perseguire o meno un reato in base a criteri di opportunità politica, personale o economica.
Questo principio distingue l’ordinamento italiano da altri sistemi, come quello anglosassone (ad esempio negli Stati Uniti), dove esiste il principio dell’opportunità dell’azione penale, che consente al pubblico ministero di decidere se perseguire un reato oppure no.
4. Finalità e Valore Democratico
L’obbligatorietà dell’azione penale ha una funzione di garanzia costituzionale:
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garantisce la parità di trattamento dei cittadini davanti alla legge (art. 3 Cost.);
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tutela la legalità e l’imparzialità dell’amministrazione della giustizia;
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impedisce che le scelte giudiziarie siano condizionate da pressioni politiche, economiche o mediatiche.
In sostanza, nessuno può essere “protetto” o “perseguito” in modo selettivo: ogni notizia di reato deve essere trattata allo stesso modo.
5. Il Ruolo del Pubblico Ministero
Il pubblico ministero (PM) è l’organo dello Stato incaricato di promuovere l’azione penale.
Quando viene a conoscenza di un reato – tramite denuncia, querela, referto o altri mezzi – egli:
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avvia le indagini preliminari, raccogliendo elementi di prova;
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se ritiene che esistano sufficienti indizi, chiede il rinvio a giudizio dell’imputato;
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se invece le prove non sono sufficienti, chiede l’archiviazione al giudice per le indagini preliminari.
In questo modo, anche la decisione di non procedere è controllata da un giudice, e non lasciata alla discrezionalità del PM.
6. Dibattito e Critiche
Negli ultimi decenni, l’articolo 112 è stato spesso oggetto di dibattito politico e giuridico.
Alcuni ritengono che l’obbligatorietà dell’azione penale provochi un sovraccarico dei tribunali e tempi lunghi della giustizia, poiché ogni notizia di reato deve essere formalmente trattata.
Altri, invece, difendono il principio come fondamentale baluardo democratico, perché evita che il potere giudiziario diventi uno strumento selettivo o di parte.
Sono state proposte, in alcune riforme costituzionali, forme di priorità nell’azione penale: ciò significherebbe mantenere il principio di obbligatorietà, ma consentire una gestione più razionale delle risorse, stabilendo criteri oggettivi per individuare i reati da trattare con priorità.
7. Collegamenti con Altri Articoli della Costituzione
L’articolo 112 si collega strettamente ad altri principi costituzionali:
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Art. 3: uguaglianza dei cittadini davanti alla legge;
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Art. 24: diritto di difesa;
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Art. 101 e 104: indipendenza della magistratura;
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Art. 111: giusto processo.
Insieme, questi articoli creano un sistema giudiziario fondato sulla legalità, imparzialità e tutela dei diritti.
8. Conclusione
L’articolo 112 della Costituzione italiana non è una norma tecnica, ma una garanzia di democrazia e giustizia.
Stabilendo che il pubblico ministero deve sempre agire di fronte a un reato, la Costituzione assicura che la legge sia uguale per tutti e che nessun cittadino possa sottrarsi, per privilegi o influenze, al controllo della giustizia.
È uno dei pilastri che rendono il nostro Stato di diritto, e non uno Stato di potere.

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