L’articolo 139 della Costituzione italiana è uno dei più brevi, ma anche uno dei più significativi dell’intero testo costituzionale. Con una sola frase, esso sancisce un limite invalicabile al potere di revisione della Costituzione, proteggendo il cuore stesso della Repubblica italiana.
2. Il testo dell’articolo
Art. 139 Costituzione Italiana
“La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale.”
3. Significato e portata del principio
Questo articolo stabilisce che la forma repubblicana dello Stato è intangibile: non può essere modificata né abrogata, nemmeno attraverso il procedimento di revisione previsto dall’articolo 138.
In altre parole, nessun Parlamento, nessuna maggioranza politica e neppure il popolo tramite referendum possono trasformare la Repubblica in una monarchia o in qualsiasi altra forma di governo diversa da quella repubblicana.
L’articolo 139 rappresenta quindi il limite materiale alla revisione costituzionale, cioè un confine che neppure il potere di revisione può superare.
4. Il contesto storico
Dopo la caduta del fascismo e la fine della monarchia sabauda, il popolo italiano, con il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, scelse la Repubblica come nuova forma di Stato.
L’Assemblea Costituente volle che tale scelta fosse definitiva e irreversibile, per evitare il rischio di un ritorno all’autoritarismo o a un potere personale concentrato in un sovrano.
L’articolo 139 fu quindi inserito per blindare la volontà popolare espressa in quella data storica.
5. Un limite giuridico e politico
Dal punto di vista giuridico, l’art. 139 pone un limite assoluto: qualsiasi legge costituzionale che tentasse di modificare la forma repubblicana sarebbe incostituzionale.
La Corte costituzionale, pur non essendosi mai trovata a dover giudicare un caso simile, ha più volte ribadito che questo articolo costituisce il nucleo immodificabile dell’ordinamento.
Dal punto di vista politico e simbolico, invece, l’art. 139 è una clausola di identità costituzionale: definisce ciò che lo Stato italiano è e sarà sempre — una Repubblica democratica, fondata sulla sovranità popolare e sulla divisione dei poteri.
6. La “forma repubblicana”: cosa significa davvero
Il concetto di “forma repubblicana” non si limita all’assenza di un re o di una monarchia ereditaria.
Include un insieme di valori e principi che caratterizzano la Repubblica italiana, tra cui:
la sovranità popolare (art. 1);
la rappresentanza democratica;
la responsabilità degli organi pubblici di fronte ai cittadini;
il rispetto dei diritti fondamentali;
la separazione dei poteri e il controllo reciproco tra le istituzioni.
In questo senso, la “forma repubblicana” è molto più che un’etichetta istituzionale: è l’essenza stessa della democrazia costituzionale italiana.
7. Conclusione
L’articolo 139 della Costituzione italiana è la clausola di eternità della nostra Carta.
Con poche parole, esso fissa un principio inderogabile: la Repubblica non può morire, né essere trasformata per via legislativa o referendaria.
È un segno di maturità politica e di consapevolezza storica: dopo aver conosciuto la dittatura e la guerra, i Costituenti vollero garantire che la libertà e la democrazia fossero irrevocabili.
contatti
NOTIZIE ED APPROFONDIMENTI
Spazio ideato per offrire approfondimenti utili e chiari su temi legali di interesse comune.
