L’articolo 70 della Costituzione italiana, nella sua formulazione originaria del 1948, recita:
“La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.”
Si tratta di una disposizione estremamente sintetica, che racchiude però uno dei principi cardine dell’ordinamento costituzionale: il bicameralismo paritario o perfetto.
Il significato
Con queste poche parole, i padri costituenti hanno stabilito che il potere di fare le leggi non spetta a un’unica assemblea, ma è condiviso da Camera dei deputati e Senato della Repubblica, che partecipano in modo identico al procedimento legislativo.
In pratica, una legge è approvata solo quando il testo è votato nello stesso identico modo da entrambe le Camere. Questo comporta che ogni disegno di legge deve affrontare un doppio esame parlamentare, con possibilità di modifiche, rinvii e navette tra i due rami.
Le ragioni del bicameralismo
I costituenti scelsero questa forma per vari motivi:
Garanzia democratica: due Camere controllano reciprocamente la produzione legislativa, evitando decisioni affrettate.
Rappresentanza differenziata: la Camera rappresenta la Nazione nel suo insieme, il Senato le Regioni (almeno nelle intenzioni originarie).
Stabilità istituzionale: in un Paese uscito da dittatura e guerra civile, si voleva prevenire concentrazioni eccessive di potere.
Le critiche
Nel tempo, il bicameralismo perfetto ha mostrato anche limiti:
Lentezza del procedimento legislativo, spesso rallentato dal continuo rimpallo tra Camera e Senato.
Possibile duplicazione dei lavori, senza una chiara distinzione di competenze.
Crisi politiche più frequenti, perché entrambi i rami devono accordare la fiducia al Governo.
Queste criticità hanno alimentato numerosi tentativi di riforma.
Le riforme tentate
Riforma del 2001 (Titolo V): non ha inciso sull’articolo 70.
Riforma costituzionale del 2016: proponeva di riscrivere l’articolo 70, attribuendo la funzione legislativa principalmente alla Camera e limitando i casi di partecipazione del Senato. Il nuovo testo, molto più complesso, fu respinto dal referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.
Situazione attuale: l’articolo 70 è rimasto nella versione originale del 1948, e il bicameralismo perfetto continua a caratterizzare il sistema italiano.
L’articolo 70, pur essendo uno dei più brevi della Costituzione, racchiude una scelta fondamentale: quella del bicameralismo paritario, che ancora oggi distingue l’Italia da molti altri sistemi parlamentari europei.
Il dibattito resta aperto: da un lato la necessità di rendere più veloce ed efficiente l’iter legislativo, dall’altro il timore che una riforma troppo incisiva possa ridurre le garanzie democratiche e l’equilibrio tra i poteri.
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